Nelle Langhe, installazioni interattive su acqua, suolo e biodiversità raccontano il futuro della viticoltura sostenibile
Nel cuore delle Langhe, patrimonio UNESCO, il WiMu – Museo del Vino a Barolo inaugura un aggiornamento del percorso espositivo con un focus “climate smart”: sale dedicate a acqua, suolo e biodiversità mostrano come la viticoltura stia ripensando pratiche colturali, gestione dei vigneti e uso delle risorse. L’intervento, curato da un team interdisciplinare, nasce per raccontare al pubblico i rischi e le soluzioni che il settore vitivinicolo sta adottando di fronte a siccità, ondate di calore e eventi estremi.
Dalla tradizione all’innovazione
Il nuovo percorso integra la narrazione storica del vino con installazioni interattive: modelli di suoli, sensori che simulano l’irrigazione di precisione, esperienze audio-immersive sulle stagioni in vigna. L’obiettivo è rendere tangibile il passaggio dalla tradizione a pratiche basate su dati e agricoltura di precisione.
Educare il turista consapevole
La sezione dedicata all’enoturismo responsabile propone consigli su mobilità lenta, rispetto dei vigneti e scelte di acquisto informate (materiali riciclabili, filiere corte, certificazioni). Il museo rafforza la collaborazione con scuole e università per laboratori su LCA (Life Cycle Assessment) e economia circolare del settore vino.
Un polo territoriale
Il WiMu ribadisce il suo ruolo di hub culturale del territorio: mostre temporanee, presentazioni editoriali e degustazioni didattiche esaltano vitigni autoctoni e biodiversità. In prospettiva, il museo punta a diventare anche osservatorio divulgativo di progetti europei su acqua e suolo, con aggiornamenti periodici e dialogo costante con consorzi e istituzioni.
