Il Trentino brilla alla Guida Gambero Rosso 2026: ecco le 13 etichette che fanno parlare l’Italia

Il Trentino brilla alla Guida Gambero Rosso 2026: ecco le 13 etichette che fanno parlare l’Italia

Luca Antonelli

Ottobre 25, 2025

La presentazione della Guida Vini d’Italia 2026 ha tracciato uno specchio chiaro del panorama enologico nazionale: tra le sale della manifestazione si è percepita la competizione per la qualità, e il Gambero Rosso ha assegnato riconoscimenti che vanno riletti come indicatori di tendenza.

Tra oltre 40.000 bottiglie valutate la guida ha concesso 508 riconoscimenti massimi, una fotografia delle preferenze e delle innovazioni tecniche diffuse in molte regioni. Il Trentino si è distinto con Tre Bicchieri a tredici etichette: un risultato che non racconta solo numeri, ma varietà di territori e approcci produttivi. Un dettaglio che molti sottovalutano è che questi premi non sono distribuiti in modo uniforme: emergono concentrazioni legate a singole denominazioni e a produzione di nicchia, ma anche realtà cooperative che investono in ricerca e sostenibilità. Chi segue il mercato lo nota: la presenza in guida traduce spesso in maggiore visibilità sui mercati esteri e in un incremento dell’interesse da parte del turismo enogastronomico. Nel complesso, la selezione conferma che la regione ha saputo portare sul tavolo sia prodotti riconoscibili sia sperimentazioni di basso volume, strategie che funzionano in mercati dove la qualità è scrutinata.

Bollicine, rari e autoctoni: la mappa dei premi

Nel dettaglio il Trentino non si limita ai vini da tavola: la categoria dei Vini Rari ha premiato etichette come il Vin de la Neu 2023 di Nicola Biasi e il Trentodoc Brut Rosé Monsieur Martis Riserva 2020 di Maso Martis, segnalando la cura per produzioni in tirature limitate. È un aspetto che parla di territorio e di scelte di vinificazione mirate: produzioni spesso sotto le tremila bottiglie all’anno, che puntano sulla specificità del sito e sulla storia delle vigne.

Il Trentino brilla alla Guida Gambero Rosso 2026: ecco le 13 etichette che fanno parlare l’Italia
La lettura dei premi nella Guida Vini d’Italia 2026 solleva una sfida duplice per il Trentino. – greenwine.it

Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la capacità delle bollicine montane di conquistare spazi di mercato grazie a identità sensoriali più nette rispetto a prodotti industriali. Il comparto delle bollicine trentine è trainato dal Trentodoc e dal Metodo Classico, con cuvée millesimate, rosee e dosaggi zero che mostrano una progressiva finezza organolettica e una struttura adatta all’invecchiamento. Allo stesso tempo emergono vini bianchi autoctoni e rossi territoriali: il Teroldego della Piana Rotaliana mantiene la sua impronta territoriale, mentre il Pinot Nero si esprime in molteplici stili; bianchi come la Nosiola e il Müller Thurgau trovano spazio nelle annate più riuscite. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è l’impatto che hanno le condizioni pedoclimatiche locali sulla longevità dei vini, elemento spesso premiato nelle guide.

Sfide e ricadute: cosa cambia per export e territorio

La lettura dei premi nella Guida Vini d’Italia 2026 solleva una sfida duplice per il Trentino: consolidare il riconoscimento ottenuto nelle guide e trasformarlo in opportunità concrete per export e turismo enogastronomico. La concorrenza dell’Alto Adige, che in questa tornata ha raccolto numeri ancora più alti, spinge a differenziare l’offerta e a raccontare con precisione il valore delle denominazioni. Le cantine storiche, le cooperative e i produttori indipendenti dovranno continuare a investire in controllo qualitativo, comunicazione e reti distributive estere per convertire i premi in vendite. Un dettaglio che molti sottovalutano è la forza dell’accoglienza: itinerari di degustazione, porta a porta nelle aziende e sinergie con l’ospitalità locale amplificano l’effetto della guida sul territorio. Per questo la strategia non può limitarsi al vigneto: serve un lavoro coordinato su logistica, certificazioni e branding territoriale. Nel corso dell’anno queste mosse possono tradursi in maggiore visibilità internazionale e in flussi turistici più mirati. La lista delle tredici etichette premiate — che include nomi come Monogramma Müller Thurgau 2021 (Pojer & Sandri), San Leonardo 2019, varie espressioni di Teroldego Rotaliano e numerose etichette Trentodoc — è la prova concreta di una regione che coniuga radici e innovazione, pronta a sfruttare la credibilità acquisita per crescere sui mercati.