Stime, simulazioni e differenze tra motori a benzina e diesel nel nuovo sistema di accise che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026.
Dal 2026 il costo del carburante per gli automobilisti italiani subirĂ una variazione importante. La Legge di Bilancio 2026, ora in discussione, introduce l’allineamento delle accise di benzina e diesel a 67,2 centesimi al litro. Un cambiamento che punta a generare piĂ¹ entrate statali grazie al maggior utilizzo del gasolio, circa tre volte superiore rispetto alla benzina. Queste risorse saranno destinate al finanziamento del taglio dell’Irpef e di altre misure previste nel provvedimento.
La domanda che molti si fanno è semplice: conviene ancora comprare un’auto a benzina? E chi già la possiede, quanto potrà risparmiare nel rifornimento di tutti i giorni, tra città e autostrada?
Quanto si risparmia sul pieno di benzina nel 2026
Oggi la benzina ha un costo medio di 1,69 euro al litro in modalitĂ self. Un pieno per una piccola utilitaria da 45 litri arriva a 76,05 euro, mentre per un serbatoio da 65 litri si toccano 109,85 euro. Il prezzo cambia leggermente a seconda della zona e del tipo di impianto, ma la media resta abbastanza stabile.
Dal 1° gennaio 2026 il taglio delle accise ridurrà il costo della benzina di 4,05 centesimi al litro. Si tratta di un risparmio fisso sulla parte fiscale del carburante, quindi non dipendente dalle oscillazioni del prezzo della materia prima.
Per una piccola auto si parla di 1,82 euro in meno a pieno. Ăˆ come ricevere quasi un litro di benzina gratis, che su un motore 1.0 puĂ² tradursi in circa 600 km con guida mista, anche se i consumi variano tra autostrada e traffico cittadino.
Con un’auto di cilindrata maggiore, il risparmio raggiunge 2,63 euro su un serbatoio piĂ¹ grande. In questo caso perĂ² i consumi crescono: un motore 2.0 percorre attorno agli 11 km al litro in autostrada, quindi l’effetto reale sulla spesa del carburante si riduce.
Un altro dettaglio spesso ignorato riguarda l’IVA al 22%. Visto che si applica sul prezzo comprensivo di accise, con una riduzione delle accise cala anche l’imposta, dando un’ulteriore piccola spinta al risparmio finale.
Alla pompa, con i numeri attuali, il prezzo della benzina scenderebbe intorno a 1,65 euro al litro.
Per chi usa l’auto quotidianamente non è un risparmio enorme, perĂ² nell’arco dell’anno puĂ² incidere sulle spese familiari. Rimane il fatto che chi decide di cambiare auto valuterĂ consumi, stile di guida e chilometraggio annuo prima di puntare sulla benzina.
Cosa cambia per il diesel e chi rischia di spendere di piĂ¹
Il discorso opposto riguarda il diesel. Oggi costa circa 1,63 euro al litro. Con l’allineamento fiscale, aggiungendo i 4,05 centesimi e la piccola parte di IVA calcolata sulla nuova accisa, la cifra arriva a 1,68 euro al litro.
Questo significa che il diesel supererà la benzina. Un’inversione storica.
Chi sceglie un’auto diesel solitamente percorre molti piĂ¹ chilometri all’anno. Infatti un motore diesel mantiene consumi inferiori: 4,5 litri ogni 100 km come media stimata. Su lunghe tratte resta una soluzione economicamente valida. Ma per uso urbano o tragitti brevi, i vantaggi iniziano a diminuire.
Inoltre il mercato non offre quasi piĂ¹ auto diesel di piccola cilindrata. Una delle poche rimaste è la Clio, non molte alternative. Salendo di categoria cresce la cilindrata, aumentano consumi e costi di gestione, compresi quelli assicurativi.
Il risultato è noto: chi percorre pochi chilometri rischia di pagare di piĂ¹ scegliendo il diesel rispetto alla benzina.
Il Codacons stima un rincaro medio annuo di 60 euro per ogni automobilista che utilizza un veicolo alimentato a gasolio. Una cifra che non pesa in modo drammatico, perĂ² sommandola ad assicurazioni, manutenzione e nuovi limiti ambientali, porta piĂ¹ di un automobilista a rimettere in discussione la scelta del diesel, magari valutando un futuro passaggio a una motorizzazione ibrida a benzina.
Tra accise, prezzi e incentivi futuri, chi si appresta a cambiare vettura nel 2026 cammina quasi a occhi chiusi. Il contesto economico non aiuta a fare previsioni a lungo termine. Eppure chi ripercorre la questione guarda sempre alla stessa domanda: quanto mi costa ogni pieno?
