Durante una visita odontoiatrica anche piccoli gesti possono creare problemi ai professionisti e rendere meno efficace la cura della nostra bocca.
Chi entra in uno studio odontoiatrico lo fa pensando di proteggere la propria salute. Poi, tra nervosismo, imbarazzo o semplicemente abitudine, capita di fare cose che i dentisti detestano. Lo raccontano vari esperti, intervistati negli Stati Uniti dalla rivista Real Simple: Whitney White, Nayson Niaraki e Catrise Austin, odontoiatri che da anni osservano i comportamenti dei pazienti e le conseguenze sulla loro salute orale. Alcuni atteggiamenti fanno perdere tempo a tutti. Altri, peggio ancora, compromettono diagnosi e trattamenti. Un sorriso sano richiede collaborazione e chiarezza. Già, perché non a caso la bocca è una parte delicata, e ogni interferenza durante la visita rischia di falsare gli esiti e prolungare le cure. Da qui nasce una domanda semplice ma utile: cosa è meglio evitare quando si va dal dentista?
Errori che irritano i dentisti e che compromettono il controllo della salute orale
Il primo fattore, racconta White, è la mancanza di sincerità. Molte persone dichiarano di lavarsi i denti due volte al giorno e di usare il filo interdentale ogni sera, anche quando non è vero. Il problema è che le gengive parlano da sole: l’infiammazione mostra subito una scarsa igiene. Dire bugie per sembrare “più bravi” non serve, anzi rende difficoltoso capire le reali necessità del paziente. Per gli specialisti, raccontare la verità aiuta a costruire un percorso efficace. Anche chi porta un apparecchio di contenzione o altri dispositivi spesso esagera su quanto lo indossa. Niaraki spiega che omettere i dettagli sull’uso di questi strumenti rende complicato intervenire per ottenere il risultato desiderato.
Un altro punto critico, molto comune nelle grandi città come Roma e Milano, è arrivare in ritardo o saltare l’appuntamento all’ultimo minuto. Gli studi organizzano le visite secondo procedure che richiedono attenzione e tempo. Se qualcuno manca improvvisamente, tutto si inceppa. Eppure basterebbe una telefonata, anche veloce, per gestire imprevisti senza danneggiare gli altri pazienti. In alcuni casi, raccontano i dentisti, persone si presentano senza appuntamento sperando in una visita immediata. La poltrona odontoiatrica non funziona come un negozio in cui si entra e si viene serviti. Ogni controllo ha fasi ben precise, strumenti dedicati e tempi tecnici da rispettare.
Durante la visita, poi, lo sappiamo: molti provano a parlare. Il telefono vibra, arriva un messaggio, e parte la conversazione nel momento meno opportuno. White descrive lo stress nel maneggiare strumenti minuscoli dentro una bocca che continua a muoversi. Una situazione che può essere persino rischiosa. Per chi non riesce proprio a stare fermo, l’odontoiatra propone un trucco semplice: “pollice su” per chiedere una pausa. Austin segnala un gesto curioso che capita più spesso di quanto si creda: togliersi le scarpe. In uno studio sanitario è fuori luogo, e crea imbarazzo e problemi igienici. Una poltrona odontoiatrica resta un ambiente medico, non un divano dove rilassarsi come a casa propria.
In sostanza, manca a volte la consapevolezza che la visita è un lavoro di squadra. Il dentista conosce i protocolli. Il paziente conosce la propria quotidianità. Se i due mondi si incontrano con trasparenza, ogni intervento diventa più rapido e sicuro.
Abitudini utili che aiutano denti e gengive a restare sani nel tempo
Mantenere una bocca in salute non è solo una questione estetica. Significa prevenire infezioni, carie, gengiviti che con gli anni possono causare anche problemi più seri. Dal sito OnlyMyHealth arrivano indicazioni chiare dal dentista Neeraj A. Verma, che studia da tempo gli effetti delle abitudini quotidiane sulla salute orale. Un gesto fondamentale è lavarsi i denti due volte al giorno, con una tecnica corretta. Lo spazzolino va inclinato a 45 gradi e mosso delicatamente in senso circolare lungo ogni superficie dentale. Questa semplice attenzione permette di raggiungere punti che di solito si ignorano. Il filo interdentale completa il lavoro, rimuovendo residui di cibo nascosti che nel tempo creano accumuli di placca.
L’alimentazione incide parecchio. Bevande come caffè, tè, vino rosso e frutti scuri possono macchiare lo smalto. Una rapida sciacquata con acqua dopo averle bevute riduce l’effetto pigmentante. Idratarsi spesso aiuta a tenere la bocca fresca e a limitare l’acidità prodotta dai batteri. Alcuni pazienti usano pastiglie senza zucchero per stimolare la salivazione: una scelta che può aiutare a pulire i denti quando non si ha lo spazzolino a portata di mano. I controlli periodici dal dentista restano però insostituibili. Anche la persona più attenta all’igiene domestica non riesce a rimuovere tutto il tartaro. Una visita professionale consente di individuare subito piccole lesioni, prima che diventino problemi più costosi e fastidiosi. Già, perchè prevenire resta la strada più semplice.
Conoscere questi comportamenti, sia quelli da evitare sia quelli da seguire, rende ogni visita più serena. E protegge il nostro sorriso, che poi è un biglietto da visita sempre in vista.
