Borgo in Abruzzo a 1000 m nel Parco d’Abruzzo: foliage, lago a cuore, archi medievali e tradizioni orafe. Meta autunnale imperdibile.
A oltre 1000 metri di altitudine, incastonato tra le montagne dell’Abruzzo interno, il borgo di Scanno richiama ogni anno migliaia di visitatori durante la stagione del foliage. Qui, ai margini di foreste fitte e silenziose, l’autunno è un’esperienza visiva e sensoriale che difficilmente si dimentica. Le case in pietra, gli archi medievali, le chiese antiche e i vicoli stretti raccontano secoli di storia, mentre i boschi che circondano il paese si accendono di giallo, arancio e rosso. Questo intreccio di natura e architettura ha reso Scanno uno dei centri storici più fotografati d’Italia, tanto da essere inserito tra i Borghi più belli d’Italia e celebrato sui media specializzati in viaggi e turismo. Chi ci arriva in questo periodo scopre un equilibrio raro: un luogo autentico, vivo, eppure sospeso nel tempo.
Tra vicoli, archi e antiche tradizioni: Scanno custodisce la memoria del suo passato
Passeggiare nel centro storico di Scanno significa toccare con mano la storia delle comunità di montagna dell’Appennino. Le strette scalinate, gli ingressi in pietra, le finestre minute e i romantici archi che collegano le case rivelano un tessuto urbano antico, modellato nei secoli da pastori, artigiani e famiglie nobili. Tra i punti più caratteristici spiccano l’Arco della Croce, l’Arco della Nocella, l’Arco di Sant’Eustachio e la Porta della Zazzarotta, testimonianze architettoniche che segnano ancora oggi l’identità del borgo. Le chiese raccontano un passato ricco, e la più rappresentativa, Santa Maria della Valle, conserva affreschi medievali di grande pregio, segno della profonda spiritualità che per secoli ha segnato queste terre.
Il filo della memoria passa anche attraverso i musei locali, tra cui il Museo della Lana, dedicato alla storica tradizione tessile della valle. Qui si scoprono telai, abiti tradizionali e tecniche artigiane che hanno fatto parte della vita quotidiana fino a pochi decenni fa. E nel cuore del borgo c’è un’altra identità radicata: quella degli orafi di Scanno. Nelle botteghe della via degli orafi ancora oggi si lavora l’oro seguendo tecniche che affondano nella tradizione, dando vita a gioielli che conservano simboli antichi e forme tramandate: un mestiere prezioso, che conferisce al paese un carattere unico, quasi sospeso fra ritualità e finezza artigiana. Camminando tra queste strade — già — si avverte la sensazione di un luogo capace di parlare con la pietra, con il silenzio e con la memoria.
Natura protagonista: dal foliage al Lago di Scanno, fino alle gole del Sagittario
Fuori dal centro abitato si apre il dominio della natura, quella vera, aspra, intatta. Siamo nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, territorio dove vivono lupi, cervi, volpi e l’orso marsicano, simbolo della fauna locale. Durante l’autunno i boschi intorno a Scanno diventano un mosaico di colori, e chi arriva qui nelle settimane centrali di ottobre resta spesso senza parole davanti all’ampiezza delle vallate e alla luce che filtra tra i faggi. Uno dei luoghi più suggestivi è il celebre Lago di Scanno, spesso definito “il lago a forma di cuore”. Per ammirarne la geometria naturale, il percorso più iconico è il Sentiero del Cuore, che conduce a un punto panoramico molto amato dai fotografi. Il cammino, immerso nel bosco, mette insieme silenzio, respiro e stupore, dando forma a uno dei panorami più riconoscibili d’Italia.
Chi desidera esplorare la natura circostante trova un altro luogo capace di sorprendere: le Gole del Sagittario, una riserva naturale caratterizzata da corsi d’acqua limpida, canyon stretti e una vegetazione rigogliosa. Camminare lungo i suoi sentieri significa attraversare un paesaggio scolpito nel tempo, dove acqua e roccia dialogano in una dimensione quasi primordiale. Non mancano scorci pittoreschi, punti dove la luce rimbalza sulle pareti calcaree e piccole passerelle che avvicinano il visitatore al fiume. In autunno, questo incontro tra boschi colorati e natura selvaggia crea una scenografia che — davvero — sembra uscita da un libro illustrato. Scanno e i suoi dintorni diventano così un invito a rallentare, respirare e guardare, ricordando quanto questi luoghi siano capaci di custodire ancora un senso di meraviglia autentica.
